Crea start up in classe e partecipa al Nobel dei professori

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All’Istituto IKAROS di Bergamo, associato a Confederazione Servizi Formativi, lavora Armando Persico, docente europeo dell’anno e unico professore italiano in lizza per il Nobel  mondiale degli insegnanti, il Global teacher prize della VarKey Foundation che vede in gara 50 professori scelti tra 20mila di 179 nazioni e un premio, per il primo arrivato, da un milione di dollari

Armando Persico ama Goethe e soprattutto ama il suo lavoro che svolge da 25 anni insegnando economia aziendale e materie giuridiche e per il quale ha lasciato la sua attività di commercialista e rinunciato a soldi e carriera.

Passa tutto il suo tempo in aula con la convinzione che il futuro dei suoi allievi si costruisce unendo studio e lavoro, fantasia e impresa.

Tenendo sempre a riferimento una frase di Goethe che diceva “Trattate un essere umano per quello che è, e rimarrà quello che è. Trattate un essere umano per quello che può e deve essere e diventerà quello che può e deve essere”.

Perché l’insegnante ha questa missione, quella cioè di scoprire le potenzialità dei giovani dando loro opportunità e fiducia, nella convinzione che ogni mestiere è dignitoso se fatto con impegno come gli hanno insegnato i suoi genitori,  padre muratore  e madre casalinga e camiciaia, grandissimi lavoratori che con grossi sacrifici gli hanno permesso di studiare e di laurearsi.

Il suo grande obiettivo è quello di appassionare allo studio i suoi allievi e di dare fiducia alle loro idee facendoli studiare direttamente in azienda fin da quando ancora non si parlava di alternanza scuola lavoro e dando loro l’opportunità di  diventare “studenti imprenditori”.

Questo per tutti, anche per i giovani immigrati perché è con il lavoro che avviene l’integrazione.

Su 450 allievi il 20% ha creato imprese che danno lavoro a 800 persone. Tante e svariate le attività che vanno dal negozio biologico al ristorante cinese così come le invenzioni – dal portaombrelli da auto alla macchina che ricicla le bottiglie di plastica e crea copri telefonini a solventi ecologici per pulire i graffiti.

In caso di vincita del premio Armando Persico ha un grande desiderio. Vorrebbe promuovere start up che mettano insieme scuole- studenti e persone bisognose e dare i soldi alle scuole che fanno corsi per imparare un lavoro rendendole accessibili a tutti, anche a chi non se lo può permettere.

ORIENTATORI CERTIFICATI POLITICHE ATTIVE DEL LAVORO

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Sono tanti i temi trattati durante la prima giornata di formazione del corso “Orientatori Certificati “ riferiti alle politiche attive del lavoro, ai livelli essenziali delle prestazioni e alle attività dei soggetti privati accreditati ai sensi del D.Lgs 150/15.

Assieme a momenti di inquadramento teorico sugli attuali modelli di orientamento e di aggiornamento sulla attivazione della rete dei servizi per le politiche del lavoro, sono state analizzate esperienze di politiche attive già realizzate in diversi contesti regionali con la descrizione pratica delle azioni orientative previste: dalla informazione alla consulenza alla formazione, dal counseling orientativo al bilancio di competenze, dal tutor di formazione/inserimento lavorativo al coaching.

L’analisi di strumenti operativi già applicati con successo consente la loro ulteriore declinazione e sviluppo in altri contesti per rispondere ai bisogni di tutti coloro che vivono un periodo di transizione: persone in cerca di lavoro o di passaggio occupazionale, adulti disoccupati e in mobilità, donne in reinserimento lavorativo, extracomunitari, giovani inoccupati in cerca di prima occupazione, soggetti svantaggiati in situazione di disagio.

Ma non solo. Anche aziende pubbliche o private che si trovano in un momento di cambiamento organizzativo, ristrutturazione, cambio generazionale.

Durante la formazione sono state utilizzate metodologie direttamente connesse alle metodologie orientative, finalizzate ad accrescere da subito le abilità, valorizzare le esperienze e le competenze possedute, condividere il know-how.

Il contributo attivo da parte di tutti i partecipanti ha consentito infatti un significativo confronto e scambio delle esperienze realizzate nelle regioni di provenienza: Emilia Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta, Lazio.

Quale importante strumento di supporto e di integrazione alle misure di politica attiva del lavoro è stato quindi trattato il tema della formalizzazione e certificazione delle competenze con la presentazione del Sistema Regionale di Formalizzazione e Certificazione delle Competenze dell’ Emilia Romagna.

Oltre alla illustrazione approfondita del Repertorio delle certificazioni dal 2014 al 2016, alla architettura degli standard professionali, formativi e di certificazione, agli ambiti, principi e ruoli coinvolti sono state illustrate alcune rilevanti applicazioni del servizio SRFC con aziende del territorio.

Sono in corso di attivazione percorsi personalizzati per i partecipanti volti alla focalizzazione e approfondimento dei contenuti trattati e alla messa in trasparenza delle competenze possedute ai fini del loro riconoscimento e certificazione.