Validare le competenze in Alternanza Scuola Lavoro Competenze e certificazione

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Confederazione Servizi Formativi offre per le istituzioni scolastiche di secondo grado un servizio per mettere in trasparenza e validare le competenze acquisite dagli studenti nelle esperienze di alternanza scuola lavoro ai sensi del D.Lgs. 13/2013.

L’intento è quello di dare riconoscimento formale ai percorsi di A.S.L. dove le attività formative si integrano con le esperienze svolte in impresa, valorizzando l’esperienza sul lavoro come mezzo per favorire lo sviluppo personale, sociale e professionale dei giovani.

Il servizio, svolto in stretta collaborazione con i referenti della scuola, si rivolge all’intera comunità territoriale al fine di raccordare le diverse iniziative educative e formative con le altre che compongono il sistema di offerta per costruire di una rete operativa che coinvolge la scuola, gli enti locali, le aziende e i soggetti economico-sociali del territorio.

Per una “… scuola aperta, quale laboratorio permanente di ricerca, educazione alla cittadinanza attiva, per garantire il diritto allo studio, le pari opportunità di successo formativo e di istruzione permanente dei cittadini” in coerenza all’art.1 della Legge n.107 del 13 luglio 2015.

La valorizzazione degli apprendimenti, di cui è parte integrante il processo di validazione e di certificazione, rappresenta oggi uno dei principali strumenti delle politiche attive del lavoro, direttamente connesso alla crescita culturale e professionale delle persone, allo sviluppo dell’occupabilità, dell’integrazione e della partecipazione attiva.

Il decreto 13/2013 promuove “l’apprendimento permanente quale diritto della persona e assicura a tutti pari opportunità di riconoscimento e valorizzazione delle competenze comunque acquisite in accordo con le attitudini e le scelte individuali e in una prospettiva personale, civica, sociale e occupazionale”(Art. 1 D.Lgs 13/2013).

Dare concretezza a questo diritto significa dare un servizio che aiuti la persona, e dunque anche il giovane già nel percorso di studi, a essere più consapevole di quello che possiede e a valorizzarlo anche con il riconoscimento formale delle competenze possedute.

Il fine è quello di rendere trasparente l’identità personale e professionale, leggere come apprendimento il vissuto e dargli valore perchè possa essere utilizzato per la mobilità e lo sviluppo personale e professionale nei sistemi lavoro, formazione e istruzione.

Questo ha delle conseguenze dirette sia sul mondo della scuola che deve assumere come riferimento non più il processo di insegnamento ma i risultati dell’apprendimento definiti in termini di conoscenze, abilità e competenze, sia sui servizi per il lavoro che devono sempre più organizzarsi sulla centralità della persona.

Dove per competenze si intende la “comprovata capacità di utilizzare, in situazioni di lavoro, di studio o nello sviluppo professionale e personale, un insieme strutturato di conoscenze, e di abilità acquisite nei contesti di apprendimento formale, non formale o informale”(Art. 2 comma 1 punto e) D.Lgs. 13/2013).

La messa in trasparenza e validazione degli apprendimenti nell’ambito di un sistema nazionale di certificazione delle competenze, con un repertorio nazionale dei titoli di istruzione e di formazione e delle qualificazioni professionali favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di lavoro e accresce la spendibilità delle certificazioni in ambito nazionale e, con la referenziazione EQF, in ambito europeo.